martedì 26 ottobre 2010

DUE SERIE IN ITALIANO SU DUE CANALI SPAGNOLI

Per conoscere l'orario di trasmissione consultate il palinsesto.

GERONIMO STILTON (Boing)


Nato a Topazia (Isola dei Topi), Geronimo è laureato in Topologia della Letteratura rattica e in Filosofia archeotopica comparata. Dirige l'Eco del Roditore, il giornale più famoso dell'Isola dei Topi. Gli è stato conferito il premio Topitzer. Nel tempo libero colleziona antiche croste di parmigiano del Settecento, ma soprattutto adora scrivere libri in cui racconta storie divertenti e avventurose.


TEQUILA E BONETTI (La Otra)

Con Alessia Marcuzzi e Jack Scalia, una produzione rete Italia sulle orme del film americano

sabato 23 ottobre 2010

CHE ORA È?


Cast: Lou Castel, Marcello Mastroianni, Renato Moretti, Anne Parillaud, Massimo Troisi
Regia: Ettore Scola
Sceneggiatura: Beatrice Ravaglioli, Ettore Scola, Silvia Scola
Anno: 1989
Durata: 102'
Versione originale con sottotitoli in spagnolo

Dopo aver realizzato Splendor, tra Troisi e Mastroianni si instaurò un particolare feeling ed i due chiesero a Scola di farli ancora lavorare assieme. Così nacque Che ora è, questa delicata storia di una giornata particolare vissuta insieme da un padre tanto assente, quanto ora invadente (Mastroianni), ed un figlio che sta facendo il militare a Civitavecchia. Questo è uno di quei film in cui si avverte con forza come la presenza attoriale, unita ad un uso parco, ma ben gestito dei luoghi (il porto, il caffè, il cinema, le stradine della città di mare), abbiano generato un qualcosa che va oltre la stessa competenza dell’autore Scola. Troisi e Mastroianni danno vita ad un lungo, lunghissimo duetto che però ha il pregio di non stancare mai, anche per una caratterizzazione “controcorrente” dei personaggi che spiazza e coinvolge. Infatti nel rapporto padre/figlio avviene un clamoroso rovesciamento: mentre Michele (Troisi) è confuso, non vuole decidere e ha un attaccamento per la tradizione, la vita dei pescatori, il caffè, l’orologio del nonno, ecc. il padre (Mastroianni) è vulcanico, di quelli sempre attivi, che lavorano e fanno mille cose, pronto già ad organizzare non solo la sua, ma anche la vita degli altri. Attraverso questo conflitto nascosto, che nel corso della giornata diviene esplicito, Scola costruisce un film delicato ed amarognolo, dove emergono le performance dei due attori mescolati, con i rumori della città. Ed oggi, lascia un po’ amareggiati il fatto che questi due grandi attori non ci siano più.
Domenica, 31 ottobre 2010 alle 22.00
Cine Doré (Filmoteca Española), sala 1
c/ Santa Isabel, 3 (Madrid)
Prezzo: 2,50 euro (studenti 2 euro)

È DELICATO (FLY)



Tu lo sai che non è la fine
sì che lo sai.
Che viene maggio
e sciolgo le brine
sì che lo sai.
Resti d’inverno
persi nel vento
io non mi stanco no, no
e vengo a cercarti
in un sogno amaranto.
Questo cuore
sparpagliato
per il mondo se ne va.
Questo cuore
disperato
è delicato.
Dove sei
arcobaleno
e cosa fai.
Miele selvaggio
quando ti sogno
che cosa fai.
Nel cuore mio
tra il nulla e l’addio.
Questo cuore
sparpagliato
per il mondo se ne va.
questo cuore
disperato
è delicato.
Così mi manchi
nell’universo
in mezzo al mondo
così ti cerco
e grido forte
da in mezzo al mondo.
Solo io
posso trovarti
solo io
e inginocchiarmi
solo io
per innalzarti
mio sole mi senti
solo io
da quante lune
solo io
ti aggiusto il cuore
solo io
io sono un’ombra
e tu, e tu sei il sole
yehee yehee
Così mi manchi
yehee yehee
e grido forte
yehee yehee
da in mezzo al mondo
mio sole rispondi.
Questo cuore
sparpagliato
è delicato
e tutto qua.

CHI È ZUCCHERO?

Al secolo Adelmo Fornaciari, in arte semplicemente Zucchero o Zucchero "Sugar" Fornaciari (il nome d'arte deriva da un ricordo d'infanzia del cantante in cui la maestra delle elementari diceva che era "dolce come lo zucchero" e lo chiamava "marmellata e zucchero"), inizia giovanissimo a lavorare come autore e produttore nel mondo della musica leggera. Ha una grande collezione di cappelli, difficilmente si presenta in pubblico senza esibirne uno.
Diplomato come perito elettronico, decise, vista la sua grande passione per gli animali, di iscriversi all'Università nella facoltà di Veterinaria; dopo aver superato ben 39 esami (su 51) decide di lasciare tutto per seguire la sua vera passione: la musica. A insegnargli i primi rudimenti con la chitarra è un americano, suo compagno di università. Durante la lunga gavetta ha svolto vari lavori tra i quali il tornitore, il salumiere ed il fornaio.
Nel 1982 esordisce al Festival di Sanremo nella categoria dei giovani, presentando la canzone Una notte che vola via, con la quale giunge in finale; sempre nella sezione "giovani", parteciperà al Festival dei Fiori nel 1983, col brano Nuvola, anch'esso ammesso alla fase finale, partecipando anche come autore della seconda classificata, Volevo dirti, cantata da Donatella Milani.
Deluso dalla sua situazione artistica, vuole dare una svolta alla sua carriera e nel 1984 vola in California. A San Francisco suona nel locale di un amico. Dopo questo periodo di pausa, nel 1985 imprime una svolta al proprio stile, orientandosi verso sonorità più internazionali e realizzando un album insieme alla Randy Jackson Band, dal quale trarrà il fortunato singolo Donne; la canzone, che partecipa a Sanremo, sarà un grande successo nonostante venga, insieme a Zucchero, attaccata dalla critica e ignorata dalle giurie.
Nel 1986, Zucchero, dopo aver partecipato per la quarta volta al Festival di Sanremo col brano Canzone triste, pubblica l'album Rispetto, pregno di atmosfere e sonorità rhythm and blues. È, inoltre, l'anno della celebre performance della collega Loredana Bertè che all'Ariston si presenta fingendo una gravidanza, e che vede il trionfo dell'allora giovanissimo Eros Ramazzotti.
Nel 1987 viene pubblicato Blue's con cui Zucchero ha la consacrazione di vendite con 1.300.000 copie vendute. Fra le hits ricordiamo: Con le mani (con testo di Gino Paoli), Senza una donna, Dune Mosse, Pippo, Non ti sopporto più,e Hey Man .
Il successo di Zucchero verrà confermato nel giugno 1989 con l'album Oro, incenso e birra, che diviene uno degli album più venduti della storia italiana: oltre 1.700.000 copie. Tra i brani inclusi ci sono Diavolo in me, Overdose d'amore, Madre dolcissima e la delicata Diamante, su testo di Francesco De Gregori, dedicata alla nonna di Zucchero, che si chiamava appunto Diamante.
Nel settembre 2006 viene pubblicato in tutto il mondo l'album Fly. L'album costituisce un cambiamento rispetto ai dischi precedenti, con uno stile più pop, molte ballate, e collaborazioni d'autore con artisti come Ivano Fossati e Jovanotti. Particolare successo ottengono il singolo di lancio Bacco perbacco e il successivo Occhi.

AZZURRO



Cerco l’estate tutto l’anno
e all’improvviso eccola qua
lei è partita per le spiagge
e sono solo quassù in città,
sento fischiare sopra i tetti
un aereoplano che se ne va.
Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro,
e lungo per me,
mi accorgo
di non avere più risorse
senza di te,
e allora
io quasi quasi prendo il treno
e vengo, vengo da te,
ma il treno dei desideri,
nei miei pensieri all’incontrario va.
Sembra quand’ero all’oratorio
con tanto sole, tanti anni fa
quelle domeniche da solo
in un cortile a passeggiar
ora mi annoio più di allora
neanche un prete per chiacchierar.
Azzurro…
Cerco un po’ d’Africa in giardino
tra l’oleandro e il baobab,
come facevo da bambino,
ma quì c’è gente, non si può più
Stanno innaffiando le tue rose,
non c’è il leone, chissà dov’è.
Azzurro...


CHI È PAOLO CONTE?

Paolo Conte (Asti, 6 gennaio 1937) è un cantautore, compositore e avvocato italiano. È considerato fra i più importanti ed originali interpreti della musica leggera "colta" italiana ed uno dei più grandi parolieri di sempre.
Inizia a prendere lezioni di pianoforte da bambino, insieme al fratello Giorgio, più piccolo di quattro anni, che diventerà anche lui cantautore assai apprezzato.
Laureato in giurisprudenza, destinato alla carriera notarile (ha esercitato per molti anni la professione di avvocato), si avvicina al mondo del jazz (su influsso del padre) come amatore suonando il vibrafono in alcuni gruppi musicali di Asti: ed è proprio con uno di questi gruppi, il Paul Conte Quartet (in cui Giorgio suona la batteria), che fa il suo debutto discografico nel 1962, incidendo un Ep per la RCA Italiana, che però non riscuote alcun successo; ad esso fanno seguito altre incisioni di impronta jazz.
Il primo brano di un certo successo è Chi era lui: Adriano Celentano la inserisce nell'album La festa, con un testo religioso scritto da Mogol e Miki Del Prete, ed è anche il lato B della celebre Il ragazzo della via Gluck; la collaborazione con il Molleggiato proseguirà con La coppia più bella del mondo (con il testo di Luciano Beretta e Miki Del Prete) e Azzurro, i cui testi sono di Vito Pallavicini, che sarà il paroliere con cui scriverà il maggior numero di canzoni: anche col maestro di musica suo concittadino Michele Virano scrive le musiche di molte canzoni: Insieme a te non ci sto più per Caterina Caselli, Tripoli '69 per Patty Pravo, Mexico e nuvole per Enzo Jannacci.
È nel 1974 che esordisce come cantautore, grazie al produttore Italo Greco che lo spinge a cantare le proprie canzoni e gli fa ottenere un contratto con la RCA Italiana.
È solo nel 1979 con Un gelato al limon che riesce a farsi apprezzare a pieno dal pubblico, grazie anche a Francesco De Gregori e Lucio Dalla, che nel corso del tour "Banana Republic" interpretano la canzone che dà il titolo al disco; altre due canzoni, Bartali e Sudamerica, vengono proposte da Enzo Jannacci e contribuiscono ulteriormente a rendere popolare Paolo Conte.

venerdì 22 ottobre 2010

CORSO ON LINE

RAI EDUCATIONAL e il MINISTERO DELL' ISTRUZIONE DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA presentano IN ITALIA, un progetto che ha 3 anni di vita. L’Italia e l’italiano per stranieri, un progetto pilota per una cittadinanza attiva:
60 puntate, 40 città, 20 nuove storie, 2400 minuti di programmazione, 3 serie televisive e un sito web, 4 protagonisti…+ 1!… 1 famiglia

http://www.initalia.rai.it/

FEDERICO FELLINI. IL CIRCO DELLE ILLUSIONI


Splendida retrospettiva che la capitale spagnola dedica al regista Federico Fellini, a novant'anni esatti dalla nascita e a 17 dalla sua scomparsa.
Il mai dimenticato autore di pellicole leggendarie quali “Amarcord”, “La Strada”, “I vitelloni” e “8 ½ ” viene omaggiato con un'iniziativa che il Caixaforum ospita dallo scorso 15 luglio: ma “Federico Fellini. Il Circo delle Illusioni”non è una mostra come tutte le altre. Infatti attraverso l'esposizione di 400 tra disegni, fotografie, filmati di repertorio inediti non si segue necessariamente un ordine cronologico o si passa in rassegna l'intera filmografia del regista romagnolo; quello che interessa al curatore della mostra è mostrare al pubblico il mondo di Fellini secondo un approccio inedito, organizzandolo in quattro temi centrali, “Fellini e la Cultura Pop”, “Fellini nella sua opera”, "La Città delle Donne” e ”Fellini o l'invenzione biografica”.Dunque si getta una nuova luce per entrare nell'onirico e visionario mondo di Fellini, dove si esplora il suo rapporto con la religione, con l'universo femminile, con la cultura tradizionale e la realtà dei suoi tempi e infine viene esaminato il contesto in cui sono nate le sue opere.
Ora quel mondo viene esplorato nel suo fascino immortale in questa mostra davvero da non perdere, peraltro totalmente gratuita!!

Orari: Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00

Periodo: Dal 15 Luglio 2010 al 26 Dicembre 2010

Indirizzo: Paseo del Prado, 36

giovedì 7 ottobre 2010

GHIRLANDAIO E IL RINASCIMENTO A FIRENZE

È stata inaugurata il 23 giugno al Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid la mostra Ghirlandaio e il Rinascimento a Firenze”. Fino al 10 ottobre resteranno esposte 60 opere, fra quadri, sculture, disegni che illustrano lo splendore del Quattrocento fiorentino. Le opere giungono da musei internazionali e da collezioni private; tra le opere alcuni capolavori di Pollaiolo, Botticelli, Verrocchio, Filippo e Filippino Lippi. La mostra ruota attorno al capolavoro del Ghirlandaio, il Ritratto di Giovanna degli Albizzi Tornabuoni, dipinto tra il 1489 e il 1490. La tela, comprata nel 1935 dal barone Thyssen, fa parte della collezione permanente del museo spagnolo.
Il Ritratto di Giovanna degli Albizzi Tornabuoni di Domenico Ghirlandaio è tradizionalmente l'immagine iconica che rappresenta la collezione di pittura dei maestri antichi del Museo Thyssen-Bornemisza. Capolavoro assoluto nell’ambito della produzione dell’artista, riflette in modo perfetto e ammirevole gli ideali rinascimentali dell’ultimo quarto del XV secolo.Giovanna, nata il 18 dicembre del 1468, era l’ottava figlia di Maso di Luca degli Albizzi e di Caterina Soderini. Ebbe il tipo di educazione che si considerava idoneo per una giovane del suo rango sociale. L’avvenimento più importante della sua vita fu il matrimonio con Lorenzo Tornabuoni (1468-1497), erede di un’influente famiglia legata ai Medici. Le nozze si celebrarono nel settembre del 1486 con grandi festeggiamenti e per tre giorni la bella Giovanna fu al centro dell’attenzione pubblica. L’11 ottobre 1487 nacque Giovannino, primo figlio della giovane coppia ma, disgraziatamente Giovanna morì l’anno seguente a diciannove anni, come conseguenza della sua seconda gravidanza. Fu seppellita a Santa Maria Novella il 7 ottobre 1488.Giovanna continuò a vivere per i posteri grazie a Domenico Ghirlandaio, che fu incaricato dal 1489 di realizzare un ritratto postumo destinato ad essere collocato in una posizione d’onore a Palazzo Tornabuoni. Questa opera e il suo contesto più ampio costituiscono l’obiettivo della mostra del Museo Thyssen. Ghirlandaio valorizza tre aspetti fondamentali della sua modella: la sua bellezza, il suo ruolo come sposa di Lorenzo, e la sua virtù e devozione, che sono i temi principali attorno ai quali è stata pensata la mostra.